Con un uso spregiudicato della televisione Macno è riuscito a diventare dittatore di un paese mai nominato ma simile per molti versi all'Italia. La sua è una dittatura soft, basata sulla manipolazione delle menti e sulla persuasione occulta invece che sulla violenza. Circondato da una corte di fedeli e adulatori, Macno è però a un punto di crisi personale, proprio quando la giornalista televisiva Liz e il suo operatore si intromettono abusivamente nella sua residenza con l'intento di intervistarlo. Raccontato con l'apparente neutralità di una telecamera, questo è un romanzo profetico, che anticipa di molti anni l'evoluzione della politica dei nostri tempi.