Gianni Rodari

Gianni Rodari nacque il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul lago d'Orta. Il padre Giuseppe Rodari era fornaio e possedeva un negozio nella via principale di Omegna, la madre Maddalena Aricocchi lavorava con il marito in bottega. Essendo entrambi molto impegnati, il giovane Gianni fu accudito e cresciuto da una balia di Pettenasco.

A Omegna frequenta le elementari, ma nel 1929 in seguito alla morte del padre avvenuta per una broncopolmonite, è costretto a trasferirsi a Gavirate, il paese natale della madre, insieme al fratello Cesare.

Nel 1931 la madre lo iscrive nel seminario cattolico di San Pietro Martire di Seveso (MI), ma comprende subito non essere la strada più adatta per il figlio e lo dirotta sulle scuole magistrali nel 1934. In quegli anni nasce la passione per il violino che non viene per niente incoraggiata dalla madre. Insieme ad alcuni amici inizia a suonare per le osterie e le locande di paese.

Si diploma nel 1937 come maestro a Gavirate e da quel momento inizia a fare le sue prime esperienze didattiche. Di quel periodo ricorda sempre l'entusiasmo e la fantasia dei bambini su cui fonderà molta della sua poetica.

Durante la Seconda Guerra Mondiale viene inizialmente esonerato dal servizio militare a causa della sua salute cagionevole ma nel dicembre del 1943 viene richiamato alle armi dalla Repubblica Sociale Italiana e assegnato all'ospedale militare di Baggio. Subisce vari lutti importanti come quello dell'amico Nino Bianchi e l'internamento del fratello in un campo di concentramento nazista, eventi che lo spingono a entrare nella Resistenza lombarda.

Inizia la carriera giornalistica in Lombardia collaborando con il giornale Cinque Punte, poi L'Ordine Nuovo. Inizia a trascrivere alcune leggende popolari e racconti e a dedicarsi al mondo dei più piccoli attraverso la rubrica La domenica dei piccoli dell'Unità.

Nel 1950 si trasferisce a Roma dove fonda con Dina Rinaldi il giornale per ragazzi Pioniere.

Nel 1951 pubblica il primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere che provocò reazioni diverse soprattutto da parte della stampa cattolica che arrivò a bruciare nei cortili alcune copie.

Dal 1958 collabora con Paese Sera come inviato speciale e inizia a lavorare anche con la Rai e BBC, come autore del programma televisivo per l'infanzia Giocagiò.

Nel 1970 vinse il Premio Hans Christian Andersen. Del 1973 è il suo capolavoro la Grammatica della fantasia, un saggio perfetto per tutti coloro che si ritrovano a lavorare con la fantasia: insegnanti, genitori o animatori. Molti dei suoi libri sono dedicati proprio al mondo dei bambini e della fantasia, celebri sono i suoi racconti, filastrocche e raccolte di poesie. Tra i più conosciuti ricordiamo le Filastrocche in cielo e in terra, Il libro degli errori, Favole al telefono, Il gioco dei quattro cantoni, C'era due volte il barone Lamberto.

Nel 1976 fonda con Marisa Musu l'associazione di promozione sociale denominata Coordinamento Genitori Democratici, una ONLUS impegnata ad insegnare e praticare i valori di una scuola antifascista, laica e democratica.

Purtroppo, il 10 aprile 1980 venne ricoverato in una clinica a Roma per sottoporsi a un intervento chirurgico d'urgenza alla gamba sinistra. Il 14 aprile del 1980 viene dato l'annuncio della sua scomparsa per shock cardiogeno, all'età di 59 anni. Le sue spoglie furono sepolte nel cimitero del Verano, dove ancora oggi riposa.