Jon Fosse è il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2023

La vincitrice del 2020 è stata annunciata l'8 ottobre 2020. Si tratta di Louise Glück, per la sua "inconfondibile voce poetica".

Alla poetessa statunitense è andato l’ambito riconoscimento per l’anno 2020 "per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l'esistenza individuale" (for her unmistakable poetic voice that with austere beauty makes individual existence universal).

Louise Glück è nata a New York nel 1943 ed è considerata una delle migliori poetesse viventi. Le sue opere sono state già premiate numerose volte, ad esempio in occasione del Premio Pulitzer per la Poesia del 1993, che l'ha vista trionfare. Tra i suoi componimenti più importanti si ricordano certamente Mattutino, Aprile, Fine dell'Estate e Tramonto.

Il Nobel 2019 è stato assegnato a Peter Handke "per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell'esperienza umana". Lo scrittore, drammaturgo, poeta, reporter, saggista e sceneggiatore austriaco si è da sempre distinto per il suo spirito polemico verso gli scrittori della sua generazione e le sue sperimentazioni nella letteratura d’avanguardia. Uno dei sui maggiori successi è la memorabile sceneggiatura de Il cielo sopra Berlino, film del 1987 in collaborazione con Wim Wenders. Delle sue altre opere non si possono invece non ricordare I calabroni (1966), Insulti al pubblico (1966) e Prima del calcio di rigore (1970)

Olga Tokarczuk è da tempo considerata una dei maggiori esponenti della scrittura e della poesia polacca: le sue opere sono state tradotte in più di 30 paesi grazie alle quali si è aggiudicata numerosi premi letterari nazionali e internazionali, come il premio Nike, il Man Booker International Prize e il premio Vilenica. Tra le sue opere più importanti si citano I vagabondi (2007), L'anima smarrita (2018) e Nella quiete del tempo (1996).


I vagabondi è una prosa che accompagna come un fiume attraverso il vastissimo territorio dell’esistenza umana e che richiama a sé come affluenti le storie dei personaggi che racconta. La narrazione segue il ritmo dell’acqua, passando da tratti di rapide a lenti percorsi in pianura. Qui incontriamo Soliman, un bambino nigeriano strappato alla sua terra e portato in Austria come mascotte; la sorella di Chopin, che riporta a Varsavia il cuore del musicista per seppellirlo nella sua terra; e i bieguni, i nomadi dalla vita in continuo mutamento.

Kazuo Ishiguro, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 2017, è uno scrittore naturalizzato britannico di origine giapponese, tradotto in più in 40 lingue “che, in romanzi di grande forza emotiva, ha scoperto l'abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo”. Tra le sue opere più famose non si possono non citare Quel che resta del giorno (1989), Il gigante sepolto (2015) e Non lasciarmi (2005), diventati poi anche famosissimi film. L’autore si rifiuta di adottare un modello di scrittura veloce, preferendo invece costruire in modo paziente e curato un intero mondo condensato tra le pagine di un unico libro. La sua prosa rispecchia questa filosofia: uno stile raffinato, dettagliato e morbido che accompagna tra le storie di personaggi complessi e mai banali.

Il cantautore Bob Dylan viene premiato ai Nobel 2016 per la Letteratura “per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana”. Una scelta inusuale per l’Academia che in questa edizione ha preferito a un classico scrittore riconoscere l’impatto sulla cultura mondiale di un poeta contemporaneo che come pochi ha saputo ribaltare stereotipi e aspettative.

L'8 ottobre 2015 Svetlana Aleksievic viene insignita del Premio Nobel per la Letteratura – 14esima donna a vincere il premio dalla sua istituzione nel 1901 – grazie alla "sua scrittura polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo". Nelle sue opere è riuscita con grande tatto ha raccontare la dissoluzione dell’Unione Sovietica e le sue conseguenze: tra i suoi titoli più importanti ricordiamo La guerra non ha un volto di donna (1985), Gli ultimi testimoni (1985) e Ragazzi di zinco (1991).

Sceneggiatore e scrittore francese, Patrick Modiano vince il Premio Nobel per la Letteratura nel 2014 “per l'arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inesplicabili e scoperto il mondo della vita nel tempo dell'occupazione”. Il suo stile semplice e minimalista ha saputo sfruttare il vuoto e una certa reticenza espressiva come forma poetica e fonte d’inspirazione di storie intrise di elaborate emozioni. 

Una “maestra del racconto breve contemporaneo”, Alice Munro è stata in grado di rivoluzionare completamente la struttura del racconto breve, in particolare, grazie all’utilizzo del tempo e dei salti temporali della sua narrazione e a uno stile raffinatamente semplice. La scrittrice canadese ha negli anni collezionato molti premi, tra cui il Premio Nobel per la letteratura nel 2013. Tra le sue opere più importanti si ricordano Lasciarsi andare (2006), In fuga (2004) e Danza delle ombre felici (1968).

Celebre autore dei romanzi Sorgo rosso (1986) e Il paese dell'alcol (1992), Mo Yan riceve a Stoccolma il Premio Nobel per la Letteratura nel 2012 grazie alle sue opere che "con un realismo allucinatorio uniscono racconti popolari, storia e contemporaneità". Lo scrittore cinese stravolge con immensa eleganza i ruoli tradizionali dei personaggi e dona al lettore una conoscenza dei fatti narrati il più ampia possibile, spesso affiancando versioni diverse – e spesso discordanti – di uno stesso fatto raccontato più volte.

Scrittore, traduttore e maggiore poeta svedese contemporaneo, Tomas Transtromer è il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 2011 "perché attraverso le sue immagini condensate e traslucide, ci ha dato nuovo accesso alla realtà". Il suo stile poetico esprime l’uomo nella sua vita quotidiana e le sue sfumature mentali più profonde con versi mistici ed evocativi.

Jorge Mario Pedro Vargas Llosa è uno scrittore, drammaturgo e politico peruviano premiato nel 2010 dall’Accademia Svedese "per la sua cartografia delle strutture del potere e per la sua immagine della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell'individuo". Tra le sue opere più emblematiche troviamo Crocevia (2016), La città e i cani (1962) e L'eroe discreto (2013).