TERESA CIABATTIIl nuovo romanzo "Sembrava bellezza" tra i candidati del
Premio Strega 2021

Chiudo gli occhi, ogni volta che chiudo gli occhi da allora, Livia è nella luce, e un attimo dopo no. Monito che le cose belle durano poco, pensiamo alle farfalle, prendiamo le farfalle. Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza.

 «Una lezione di letteratura narrativa, per tutti quelli che ancora non hanno smesso di esercitarsi nel fallimentare tentativo di tenere separate, nei romanzi, verità e finzione.» Così Sandro Veronesi racconta Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti, libro che ha proposto alla LXXV edizione del Premio Strega e che è stato selezionato nella dozzina dei candidati.

Un romanzo sul trascorrere impietoso del tempo, sulle illusioni della giovinezza, le menzogne, il perdono e la tenerezza.

La voce narrante del libro è quella di una scrittrice che ha raggiunto la fama e che è mossa da sempre da un enorme desiderio di rivalsa. È lei che si racconta al lettore prima bambina, poi adolescente e poi donna di mezza età, nel tentativo di capire cosa succede intimamente nella vita di una donna, quali sono i cambiamenti che la attraversano.

Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma, si ricongiunge con Federica, la più cara amica del liceo che dopo trent’anni è tornata a cercarla e che riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia, colei che da ragazza rappresentava un’idea di bellezza sovrannaturale, un modello irraggiungibile per loro, sedicenni sgraziate. Il tempo per Livia si è fermato, anni prima è successo qualcosa di terribile che l’ha trasformata in una eterna ragazza incapace di invecchiare.

Dicono di Sembrava bellezza
“Teresa Ciabatti ha scritto un libro sul fatto che la bellezza non dura non perché è effimera, ma perché è insopportabile e fa impazzire chi la incontra, è una colpa, ha tutte le colpe degli specchi.” Simonetta Sciandivasci, Il Foglio

“Il mondo descritto da Teresa Ciabatti è sulfureo e bellissimo, nella sua partita a scacchi con il tempo in fondo tenta continuamente di tornare a quel momento : l'adolescenza. Non per diventare migliore, ma solo per ricordarsi com'è vivere la meravigliosa e terribile sensazione di essere ancora, potenzialmente, su quel dirupo raccontato dal giovane Holden.” Chiara Tagliaferri, Tuttolibri

 “Un romanzo travolgente, intenso, disturbante. Capace di disturbare anche la scena letteraria, che a volte si prende troppo sul serio.” Caterina Bonvicini, L'Espresso