Walter e Patty erano arrivati a Ramsey Hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. Fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: Ramsey Hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i Berglund una frontiera da colonizzare, la possibilità di rinnovare quel mito dell'America come terra di libertà "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". Avevano dimenticato però che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". E infatti qualcosa dev'essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che Joey, il figlio sedicenne, è andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, Patty è un po' troppo spesso in compagnia di Richard Katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre Walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". Siamo negli anni Duemila, anni in cui negli Stati Uniti (e non solo...) la libertà è stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie.
La nostra recensione
"Libertà" è un romanzo fuori dagli schemi, con un impianto narrativo estremamente complesso che Franzen domina con grande rigore e, a differenza di molti scrittori suoi connazionali, senza 'lassillo di dimostrare di essere il più intelligente. I personaggi sono di carne e sangue e la vicenda è interessante e convincente al punto che un libro di oltre seicento pagine si divora in una decina di giorni dimenticando, senza rimpianti, la televisione e le uscite per lo shopping in libreria. Manca ancora a Franzen lo scatto finale per entrare nell'olimpo, manca il personaggio che s'insinua prepotentemente nell'immaginario dei suoi lettori, gli manca il Raskolnikov, la Emma Bovary, lo Humbert Humbert che per ora sembrano ancora nascondersi dietro una folla di protagonisti e comprimari che condividono il palcoscenico recitando con perizia ma senza avere in sé il fuoco dellistrione. C'è da scommettere che a breve Franzen ci regalerà anche questo. N.B. Ho fatto una breve ricerca. La Dendroica Cerulea è veramente un passeriforme migratore, non è un'invenzione di Franzen, l'ignoranza ornitologica e quello strano nome mi avevano fatto sospettare. L'uccelletto che si vede in copertina è, appunto, una Dendroica Cerulea.