Malgrado sia un popolo giovane, con una storia contemporanea di quasi trecentocinquanta anni, tutti insieme riescono a sorprendere il mondo in molti domini, discipline, settori, economie, politiche, loro sono gli americani.
Qui la chiesa non ha avuto il tempo e lo spazio, come in altre nazioni di condizionare le abitudini e cambiare le regole individuali, perché la libertà di un popolo si misura già nei primi emendamenti della Costituzione, come hanno fatto loro.
È composta da cinquanta Stati Indipendenti, con quasi trecentotrenta milioni di persone multirazziali e un ordinamento politico costruito solo su due principali e grandi schieramenti: i democratici ed i repubblicani.
Qui trovano collocazione le prime cinquanta società multinazionali più importanti del mondo, per produzione, profitto e pianificazione, condizionando e favorendo le politiche di molti stati.
Il sogno americano nasce qui, dove molte popolazioni raggiungono questi posti, da ogni parte del mondo, consapevoli che con un solo dollaro in mano, possano fare fortuna, diventare ricchi, decidere se crescere, trasformarsi o investire, è solo una questione di volontà e di tempo, perché sei nel posto dove potresti anche diventare il prossimo Presidente degli Stati Uniti d'America, basta crederci.
La filosofia che regna sovrana, ripetuta nelle maggiori università del paese e nei campus distesi sul territorio, risiede sempre nelle parole delle persone con esperienza, mai protesi a dare consigli, ma disposti ad indicarti quale sia il percorso migliore da seguire se vuoi raggiungere il successo mantenendo la condizione essenziale di restare libero.
I ceti e le differenze sociali esistono e sono ben evidenti, con una ricchezza in numerica ridotta, a vantaggio di una povertà diffusa e comune, disordinata, latente ai bordi della strada, ma in generale
ovunque e sempre organizzata nei centri di accoglienza o assistita dai vicini di casa.
Ma qui accade anche che un povero è sempre pronto ad aiutare un altro povero, o anche a proteggerlo, lo spirito di solidarietà è molto compreso e facilmente manifestato, accade solo qui signori: questa è l'America.
Dobbiamo apprendere molto dagli americani, nello stile di voler essere corretti e leali nei confronti di tutti, dove la corruzione non esiste, e gli interessi personali sono quelli della comunità, pena una ritorsione che non conosce eguali perché, quando sei buttato fuori dal sistema non ci rientri più.
La pena di morte istituita tanto tempo fa, in alcuni stati resta un deterrente, mentre in altri è la pena maggiore che si possa infliggere ad un condannato a morte e loro non fanno sconti a nessuno.
Sono sempre pronti ad aiutare tutti, è una loro prerogativa e non conta quale sia la distanza o l'impegno o quante persone o la spesa da sostenere, o quante persone debbano essere coinvolte, loro sono gli americani nati davanti a Dio per fare tutto ciò che rientra nelle proprie possibilità per aiutare il mondo.
La maggiore forma di educazione loro la insegnano nei campi di gioco, dove mai nessuno litiga, ne dentro e fuori dallo stato, e dove sia spettatori che avversari festeggiano a fine partita tutti insieme, che cultura.
Non ci sono altri popoli simili a loro, e se riusciamo ad avere un buon equilibrio mondiale lo dobbiamo soprattutto a loro; ma noi italiani siamo rispettati ed amati anche da loro, malgrado nessun americano sarebbe disposto a venire ad investire in Italia, noi siamo accreditati solo per offrire belle vacanze.
Il dopo guerra ci ha visti nell'essere sostenuti alla ricostruzione e nell'assistenza dai militari americani, e questo ha rafforzato il rapporto tra i due popoli, ma resta perennemente una grande diversità visibile già alla nascita dei neonati, in questi termini:
il neonato italiano appena nato piange: unghee-unghee;