Lezioni di chimica di Bonnie Garmus

Lezioni di Chimica è un romanzo che sotto il titolo da manuale accademico cela una storia ad alto livello di intrattenimento.

Una storia di grande potenza vitale che, mai banale, offre al lettore la scoperta folgorante della sua protagonista. L’energia di Elizabeth Zott, sin dal primo breve capitolo, mi ha investito con un’iniezione di buon umore. Le prime righe, infatti, contengono una promessa: che questa bella trentenne californiana, siamo nel 1961, chimica, madre single che si preoccupa di fornire alla figlia di cinque anni merende bene equilibrate da portare a scuola, nonché conduttrice del programma di cucina Cena alle sei, abbia tanto da dire. Di sé, e a noi.

La scrittura furiosa di Bonnie Garmus sembra funzionare secondo le regole della chimica, in cui ogni singolo passaggio, elemento, o atomo che dir si voglia, trova il posto giusto per ottenere una reazione sorprendente: una storia che mantiene le promesse e diventa indimenticabile.

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Perché leggere Lezioni di Chimica?

• Già solo per questa frase: “La cucina è chimica e la chimica è vita. La capacità di cambiare tutto, compresi se stessi, comincia da qui. ”
• Perché vorremmo essere un po’ tutte Elizabeth Zott: indipendente, coraggiosa, geniale. Una mente luminosa.
• Perché è la storia di un riscatto in cui la fatica e i fallimenti non riescono ad oscurare mai del tutto i momenti di gioia, mai a piegare fino in fondo Elizabeth Zott, che ha la determinazione di una rivoluzionari
• Perché vedere la vita attraverso la lente della chimica ha una funzione catartica: è una modalità nuova di osservare le vicende umane, la sua logica ci libera da certe cupezze esistenziali.
• Perché è una storia che, a ben vedere, assomiglia incredibilmente alle nostre. E quindi ci riguarda.

Testo a cura di Cristina Marino editor narrativa straniera Rizzoli