Joël Dicker nasce nella zona francofona svizzera a
Ginevra il 16 giugno 1985. È figlio di una bibliotecaria e di un insegnante di francese, dai quali impara immediatamente la passione per la lettura e per la scrittura. È inoltre pronipote dell'avvocato e politico di estrema sinistra Jacques Dicker (1879-1942). Frequenta il
Collège Madame de Staël, ma senza avere una predilezione particolare per gli studi, la sua passione è leggere ma ancor di più sembra che la sua aspirazione sia il teatro. A 19 anni decide di prendere alcune lezioni di teatro, studiando recitazione all'accademia di arte drammatica Cours Florent di Parigi. Il sogno dell’attore durerà ben poco, poiché l’anno successivo tornerà a Ginevra per studiare legge presso l'Università di Ginevra, ottenendo la laurea nel 2010.
Gli ultimi giorni dei nostri padri è il romanzo d’esordio di Dicker in cui si narrano le vicende del SOE, un ramo segreto del Secret Intelligence Service. Il libro non ottenne il successo sperato: infatti Dicker non trova nessun editore disposto a pubblicarlo. L’opera è del 2009 ma solo nel dicembre 2010 il romanzo ottiene il suo primo riconoscimento: il prestigioso
Prix Genevois des Ecrivains che viene assegnato ogni quattro anni alle opere inedite. Dopo questo premio, la casa editrice svizzera L'Âge d'Homme, nella figura del titolare
Vladimir Dimitrijevic dichiara interesse nella pubblicazione e si avviano così alcune trattative. L’idea è di lanciare il libro nell’aprile del 2010, ma poi decidono che il volume potrebbe avere un riscontro anche in Francia, quindi, si opta di posticipare il lancio nell’autunno. Nel mese di giugno purtroppo Vladimir Dimitrijevic muore in un incidente stradale durante un viaggio verso Parigi.
Gli ultimi giorni dei nostri padri viene finalmente pubblicato nel 2011 per L'Âge d'Homme e curato per la Francia da Éditions de Fallois, in Italia arriverà solo qualche anno dopo nel 2015.
Un altro grande successo di Dicker è
La verità sul caso Harry Quebert. Il romanzo è stato tradotto in 33 lingue e premiato con il Grand Prix du roman de l'Académie française nel 2012. In Italia verrà pubblicato solo nel 2015. Oltre a diventare sia un celebre film che una fortunata serie tv di 10 puntate. Forte del successo, Dicker realizza anche un altro romanzo collegato a
La verità sul caso Harry Quebert: esce quindi
Il libro dei Baltimore che viene definito letteralmente uno spin-off del primo. Del 2022 è Il caso Alaska Sanders, terzo romanzo collegato alla serie di Marcus Goldman, il giovane allievo di Quebert disposto a tutto pur di scoprire gli intricati misteri.
La potenza della scrittura di Dicker è proprio nel suo interrogarsi nello stile: cosa può funzionare, cosa invece è superfluo e lo fa prendendo in esame e inserendo come protagonista delle sue vicende proprio uno scrittore come Harry Quebert. Dalle sue parole si comprende quanto possa essere importante per lui la scrittura, dosando i colpi di suspence con quelli più passionali, per trovare un giusto equilibrio in un genere come il thriller.
Altri romanzi firmati dall’affilata penna di Dicker sono
La scomparsa di Stephanie Mailer del 2018 e
L'enigma della camera 622 del 2020.