I 10 album più belli di David Bowie (secondo noi)

Dopo Ziggy Stardust Bowie incide altri due album di successo: Aladdin Sane (quasi un sequel di Ziggy Stradust) e Pin Ups (album in cui il nostro eroe interpreta cover dei suoi idoli, dagli Who a Syd Barrett). Poi, l'ennesima splendida mutazione del camaleonte: Bowie scioglie la band e ne crea una nuova per Diamond Dogs, album dal sound più potente e aggiornato, con quasi tutti gli strumenti suonati dal poliedrico David, che se la cava alla grande non solo come cantante (ora la voce è più matura, profonda, quasi da crooner) e paroliere, ma anche come sassofonista, tastierista e chitarrista (suo l'inconfondibile riff di Rebel Rebel).

Quarto album in studio nella carriera di David Bowie, pubblicato per la prima volta nel 1971 e poi ristampato in eterno per il grande successo della discografia bowiana. In questo disco Bowie incide per lo più con strumenti acustici, soprattutto il pianoforte, suonato per l'occasione dal grande Rick Wakeman, tastierista degli Yes. L'album include alcuni pezzi immortali della storia di Bowie come Life on Mars, Changes, Oh You Pretty Things (ma tutto il disco è meraviglioso). Interessanti i testi in cui il giovane Bowie si rivolge ironicamente alle due maggiori celebrità artistiche dell'epoca, Bob Dylan e Andy Wharol.

Un disco che Bowie incise completamente nella Berlino del Muro, con una band eccezionale (fra gli altri Robert Fripp dei King Crimson alle chitarre e Brian Eno ai sintetizzatori). L'album è diviso in due parti: una di spericolato art-rock visionario e tecnologico, la seconda più sperimentale, anche grazie all'importante intervento di Eno. Il brano che dà il titolo all'album, poi, è da brividi, oltre che forse il più famoso nella discografia Bowie.

Con Scary Monsters Bowie dimostrò di essere sempre uno dei musicisti più innovativi al mondo, sempre un passo avanti rispetto alle mode del momento (oltre il punk, la new wave e qualsiasi revival). Quello di Scary monsters è rock di classe, suonato da un cast stellare (da Pete Townshend degli Who allo stesso Robert Fripp). I pezzi memorabili sono fin troppi: Ashes to Ashes (dove ricompare il Major Tom di Space Oddity), la title track, Fashion, le due versioni gemelle di It's No Game... Un disco che per sound e compattezza sembra inciso ieri.

Torniamo indietro nel tempo: ecco un altro album di Bowie nella versione marziana. I brani vengono incisi con la stessa leggendaria formazione degli Spiders from Mars. Se la produzione di Ziggy Stardust era stata curata con molta attenzione, questa sorta di sequel è invece assai più aggressivo, sfacciato ed energico. E poi il ritratto in copertina è, nel genere del design contemporaneo,  un piccolo capolavoro di iconografia pop.

Forse il primo album di rock alternativo della storia. Questa volta David compare nella sua prima reincarnazione androgina e inquietante - una delle tante metamorfosi della sua vita di artista. Qui suona una sapida miscela di psichedelia, rock & roll, folk e british blues, conditi da primi segnali di pop decadentista, in una manciata di belle canzoni. Quella che dà il titolo all'album tornerà a essere famosa molti anni dopo nella versione acustica dei Nirvana (anche Kurt Cobain era un grande fan del Bowie degli esordi).

Bowie è anche l'inevitabile protagonista del film di fantascienza L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg. David doveva scrivere anche la colonna sonora, ma non fece in tempo a incidere i brani, che così rimasero nel cassetto. Bowie riprese l'ottimo materiale composto e lo trasformò in un album di rock elettronico, magicamente in bilico fra ritonelli orecchiabili e pura avanguardia. Ancora oggi Low è uno dei dischi di Bowie più apprezzati dalla critica.

Oltre a questi (magnifici) album, nella sua lunga storia David Bowie ha sfornato una serie di singoli micidiali, molti dei quali non inclusi nei dischi citati qui sopra. Ma questa raccolta contiene anche altri pezzi di storia del rock come Space Oddity, Young Americans, Fame, Let's Dance ecc. Non mancano le collaborazioni storiche quali Under Pressure (con i Queen) e China Girl (scritta con l'amico Iggy Pop), né perle più recenti (Little Wonder da Earthling, un altro album molto bello e originale). Insomma, se davvero non avete nulla di Bowie, potete cominciare l'esplorazione del suo universo da questo "Best of" (ma dopo passate agli album, non fatevi del male).